Educare con il Judo

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Domenica 11/09/2016 si è svolto il corso aggiornamento Istruttori di Judo a Modena organizzato dal comitato Emilia Romagna della Federazione Italiana FIJLKMA, la stessa da cui proviene la Medaglia d’Oro Olimpica italiana Fabio Basile nella categoria 66Kg. Quattro i docenti del corso fra i quali Giuseppe Tribuzio, sociologo dell’Educazione e della Salute, formatore e docente di Sociologia presso l’Università degli studi di Bari. Da anni si occupa di modelli educativi e della promozione del Judo all’interno della scuola pubblica per prevenire il disagio e la dispersione scolastica. Al corso si è evidenziato che gli insegnanti, i dirigenti scolastici, gli educatori e tutti coloro che per professione si occupano della crescita dei giovani, possono recuperare i suggerimenti che la cultura sportiva e judoistica cercano di promuovere. Il contatto fisico nella pratica del Judo è la chiave di volta dell’intera costruzione pedagogica. Si tratta proprio di quel contatto che la scuola teme, ormai una pacca sulla spalla o un abbraccio, vengono banditi totalmente dal percorso formativo, perché non sanno più come gestire per timore di essere fraintesi, ma questo lascia i giovani sempre più soli e più lontani dal mondo degli adulti. I genitori avviati a qualsiasi attività sportiva possono essere consapevoli di questo: non è sufficiente che i loro figli si muovano, studino, brucino calorie, dando all’organismo la possibilità di mantenersi in buona salute, è importante, mentre fanno tutto ciò, l’assimilazione di principi morali, quali tutti insieme per crescere e progredire, sfruttando al meglio le peculiarità del singolo. Il Judo fornisce un percorso ben preciso, ove insegna a stare di fronte all’altro con lealtà, attraverso l’incontro con l’altro si comprende l’inutilità dello scontro, scoprendo il vero avversario, se stessi, imparando a superare gradualmente i momenti di timore, paura, di vile rinuncia per mancanza di autostima.